Voglio cambiare lavoro:i 3 punti basic per fare il primo passo
Aprile 4, 2019Vuoi cambiare lavoro?: usa la ‘medaglia a 4 facce’
Maggio 2, 2019Capita dopo i 30 e più spesso dopo i 40 e oltre di arrivare ad un bivio e dover scegliere una nuova direzione.
A me è capitato proprio a 40 anni.Il lavoro di docente e formatore mi piaceva e mi piace tutt’ora ma volevo esplorare nuovi pianeti,mettermi in gioco.
Quando inizi a pensarci non sai da che parte voltarti c’è confusione,incertezze,paure,dubbi (e quelli intorno si affannano ad aggiungerne altri).
Inizi a oscillare come un pendolo guardando quello che hai e poi gettando uno sguardo al futuro
per darti la spinta e volare fuori dalla tua comfort zone.
Ecco i 3 passi
1 voglia di scrivere una nuova storia
2 volontà di cambiare il proprio mindset
3 attivare il tuo SAR
1 cambiare lavoro è come scrivere una nuova storia
quando ci sentiamo insoddisfatti o a un punto morto oppure veniamo buttati fuori dal mercato del lavoro per varie ragioni è come se la serie Tv preferita finisse.Non ci sarà una prossima stagione.
E’ tempo di scrivere una nuova storia: nuovi personaggi,diversa ambientazione..
Una nuova storia nuova dà quella scorta di energia che ci aiuta a superare gli ostacoli,a non mollare a fare affidamento sulla nostra forza d’animo o resilienza
La nostra identità ha le radici nel nostro quotidiano:quello che facciamo ogni giorno,la rete di persone che conosciamo e frequentiamo,abitudini,preferenze in ogni campo dai cibi alleattività nel tempo libero…
Cosa inventare? Da cosa partire?
Mi è piaciuta molto l’idea di Herminia Ibarra.Nel suo libro ‘Working Identity’ Herminia parla dei nostri vari sé. Reinventarsi significa far emergere un altro dei nostri sé o alcuni aspetti ,rimasti sottotraccia,della nostra personalità e riconfigurare le nostre giornate.
Non siamo un monolite,abbiamo diverse personalità.Per varie ragioni iniziamo un tipo di lavoro
lasciando nel cassetto un sogno o sotterrando,come nella parabola i nostri talenti ma prima o poi ecco che questi bussano alla porta,vogliono spazio.
E’ successo a tanti di tornare sui loro passi dopo anni e fare quello che sognavano in gioventù.
Un mio cliente manager messo alla porta dalla azienda ritrovando la sua storia ha ripreso la sua passione per gli aquiloni e ha creato corsi di team building outdoor.Un successo.
Ecco 3 domande per riflettere
1 quali parti di me potrebbero avere già spazio?
Spesso i nostri interessi,hobby,passioni vengono coltivate in attività del tempo libero
quindi potrebbe essere un’idea testare se possono diventare un momento di passaggio,un
progetto ponte per cambiare qualcosa non tutto lo scenario
Può esser utile riuscire mettere a fuoco e sperimentare diverse possibilità.
Per esempio una attività extra lavoro
In inglese la chiamano side hustle cioè un prodotto reale o digitale, un servizio,un ebook o un mini corso su come fare a… che frutta e che è fatto parallelamente al proprio lavoro senza un impegno significativo di tempo.
Nel 2007 avevo iniziato con gli ebook
uno di questi è stato ‘ebook formula,come scrivere il tuo ebook
puoi leggere nel vecchio blog i vari post e,se sei interessato richiedere il mini corso free o l’ebook al costo di una pizza margherita
2 a chi poterei ispirarmi?
Molto utile avere un modello o un mentore,far parte di gruppi o di reti di persone che hanno già sperimentato il cambiamento o lavorano nel campo in cui vorremmo anche noi lavorare.
A proposito di mentore..a volte può essere un personaggio conosciuto.Leggere la sua biografia o le sue interviste può darci degli spunti preziosi. Concentrarsi solo pura ricerca del lavoro è come camminare su una gamba sola. Meglio cercare di incontrare persone che svolgono le professioni desiderate e parlare con loro per capire quali sono i pro e contro,le opportunità e i problemi.
3 come ricreare il puzzle?
scrivere una nuova storia non significa buttare a mare tutto quello che abbiamo raccolto,imparato fino ad ora.Il modo più costruttivo è imparare a dare un senso agli eventi che ci hanno fatto crescere,le attività fin qui fatte per integrarle nella nuova storia
Cambiare lavoro o dare una svolta alla carriera è un percorso a zig zag,un provare e vedere come va e poi aggiustare il tiro.Quando smettiamo di cercare ecco che arrivano idee, opportunità.
La nostra mente più leggera e meno pressata spazia e trova soluzioni che magari erano lì sotto il nostro naso da tempo.Non ti è mai capitato di cercare qualcosa senza aver ben chiaro cosa? di andare a random a vedere cosa peschi?
Spesso,senza un obiettivo preciso accade di notare cose,suggerimenti, utili che altrimenti ci sarebbero sfuggiti.
Questo fenomeno ha un nome “Serendipità” (o meglio Serendippo l’attuale Sri Lanka).
La parola ha le sue origini in una storia del 1557 di un armeno residente a Venezia che pubblicò ” Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo”,storia di 3 giovani che riuscivano a scoprire cose in modo casuale.
PASSO PER PASSO
Ogni periodo della nostra vita è fatto di movimenti infinitesimali quindi invece di mettere sottosopra la propria vita meglio accettare con pazienza una mutazione graduale della propria professionalità. Nel nuovo mondo del lavoro è meglio oscillare che abbandonare tutto e andare.
l’altra faccia della medaglia
Aver pazienza non significa spaccare il capello in quattro e impantanarsi in gomitoli di pensieri
o incartarsi in riflessioni filosofiche aspettando Godot.
Meglio agire e perlomeno iniziare a far cose diverse, nuove, che prima non si facevano e poi guardare l’effetto che fa,come influisce sul nostro quotidiano,sul nostro umore…
Gli ultimatum e la strategia ‘o la va o la spacca’ sono pericolosi.
Meglio procedere step by step invece di perdere energie tempo alla ricerca della grande occasione o del Graal.
Magari ci si troverà a girare in tondo,a sostare per un po’ in una specie di limbo prima di capire il nuovo ciclo.
2 per cambiare lavoro occorre cambiare il mindset
l’atteggiamento, la convinzione di essere capaci di cambiare con successo fa parte di una mentalità aperta a cambiare prospettiva lasciando abitudini e condizionamenti.
Carol Dweck,prof a Stanford nel suo libro ” Mindset.Cambiare forma mentis per raggiungere il successo” descrive due tipi di forma mentis
• statica che vede solo il bicchiere mezzo vuoto o il lato negativo del cambiamento quindi
mette in primo piano rischi, paure che bloccano ogni passo,evita le sfide,molla di fronte alle sconfitte,
• dinamica che attiva atteggiamenti proattivi che migliorano le nostre capacità.
la forma mentis dinamica è dei curiosi ( Steve Jobs diceva ‘stay folish,stay hungry’),impara a correggere il tiro dagli sbagli fatti e dalle critiche ricevute
3 attivare il SAR
Nel nostro cervello c’è un sistema che ci aiuta,come un potente radar,ad intercettare informazioni e dettagli che vengono poi elaborati sottotraccia
per saperne di più leggi il mio post sul mio vecchio blog attiva il tuo SAR
Vuoi approfondire?
Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo
Carol Dweck video
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